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- Le CER sono disciplinate dalla Direttiva UE 2018/2001 e dalla Direttiva UE 2019/944, garantendo il diritto di produrre, utilizzare e commerciare energia rinnovabile.
- Il DM 414/23 introduce incentivi economici per l'autoconsumo condiviso, con contributi a fondo perduto fino al 40% per i comuni con meno di 5000 abitanti.
- Oltre 10 milioni di italiani in edifici plurifamiliari possono beneficiare delle CER per la produzione e condivisione collettiva dell'energia.
Normativa sulle Comunità Energetiche Rinnovabili
Le comunità energetiche rinnovabili (CER) rappresentano una soluzione innovativa e promettente nell’ambito della transizione energetica. Sul piano normativo europeo, le CER sono disciplinate dalla Direttiva UE 2018/2001, conosciuta come Direttiva RED II, e dalla Direttiva UE 2019/944 riguardante il mercato interno dell’energia elettrica. Questi regolamenti definiscono i concetti di “Comunità dell’energia rinnovabile” e “Comunità energetica dei cittadini”, garantendo ai consumatori il diritto di produrre, utilizzare, immagazzinare e commerciare energia rinnovabile.
In Italia, l’approvazione delle direttive è avvenuta tramite il DL 199/2021 e il DL 210/2021, che stabiliscono le modalità di costituzione e gestione delle CER. La delibera Arera 727/2022 ha delineato il quadro regolatorio per l’autoconsumo diffuso, identificando sette configurazioni diverse di autoconsumo. Questi scenari includono gruppi di autoconsumatori di energia rinnovabile che agiscono in maniera collettiva, comunità energetiche rinnovabili e singoli autoconsumatori “a distanza” che utilizzano la rete di distribuzione pubblica.
Arera e GSE hanno creato un portale con la mappa dei perimetri delle cabine primarie sul territorio nazionale, permettendo agli interessati di individuare le zone dove possono aggregarsi. La delibera 727/22 di Arera stabilisce i requisiti specifici, le procedure operative e le modalità per l’accesso al servizio di autoconsumo diffuso.
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Le Norme sugli Incentivi e i Meccanismi di Supporto
Il DM 414/23 introduce incentivi economici della durata di vent’anni per l’autoconsumo condiviso di energia rinnovabile, che possono essere talvolta combinati con agevolazioni fiscali e contributi per la realizzazione degli impianti. Per i comuni con meno di 5000 abitanti, è previsto un contributo a fondo perduto fino al 40% dei costi per la realizzazione di impianti rinnovabili. L’energia condivisa e immessa in rete può beneficiare di contratti specifici di ritiro dedicato.
Un gruppo di autoconsumatori di energia rinnovabile che si organizza secondo una delle forme di autoconsumo riconosciute può accedere a incentivi come il RD, la TP e il contributo offerto da ARERA. Questo sistema promuove l’uso immediato orario, permettendo di ottimizzare i flussi energetici per massimizzare i benefici economici. Numerosi servizi di gestione dei flussi energetici impiegano strumenti di misurazione istantanea per monitorare l’energia distribuita e prelevata dai membri.
Comunità Energetiche Rinnovabili: una Grande Opportunità
Tra le sette configurazioni possibili di autoconsumo diffuso, le più significative sono la Comunità di Energia Rinnovabile e il gruppo di autoconsumatori coordinati collettivamente. La Comunità di Energia Rinnovabile è un’entità giuridica indipendente, con partecipazione aperta e volontaria, formata da singoli individui, PMI o enti locali, con l’obiettivo di avvantaggiare i membri e il territorio in termini ambientali, sociali ed economici, senza scopi di lucro.
Ad esempio, in Italia, oltre 10 milioni di persone vivono in edifici plurifamiliari senza la possibilità di installare impianti energetici sulla propria copertura. Per loro, partecipare a una CER consente la produzione e condivisione collettiva dell’energia, ad esempio tramite un unico impianto fotovoltaico condominiale. I comuni possono altresì condividere l’energia prodotta su alcuni edifici distribuiti, utilizzandola per soddisfare il fabbisogno di altri edifici pubblici.
Benefici Generati dalle Comunità di Energia Rinnovabile
I vantaggi delle comunità energetiche rinnovabili sono molteplici e possono essere classificati in tre categorie: ambientali, sociali ed economici.
Riduzione delle Emissioni di Gas Serra
La produzione di energia da fonti rinnovabili va a sostituire l’uso di combustibili fossili, riducendo l’impronta di carbonio delle comunità. ciò aiuta a rispettare gli obiettivi climatici dell’Unione Europea, che punta a una diminuzione delle emissioni di CO2 del 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990. L’utilizzo di energie rinnovabili contribuisce anche alla diminuzione degli inquinanti atmosferici, migliorando la salute pubblica e la qualità dell’aria.
Inclusione e Partecipazione Comunitaria
Le CER stimolano l’inclusione sociale grazie alla partecipazione attiva dei cittadini nella produzione e gestione dell’energia. Questo approccio promuove l’accesso all’energia democratizzandolo, consentendo ai membri della comunità di essere contemporaneamente produttori e consumatori di energia. La partecipazione attiva rafforza i legami sociali e alimenta un senso più profondo di appartenenza e responsabilità condivisa verso l’ambiente.
Riduzione della Povertà Energetica
Le CER possono svolgere un ruolo vitale nella lotta contro la povertà energetica. Attraverso la condivisione dell’energia prodotta all’interno della comunità, i costi energetici vengono ridotti, rendendo l’energia più accessibile anche per le famiglie meno abbienti. Gli incentivi e le agevolazioni fiscali contribuiscono a diminuire le spese energetiche, riducendo il rischio di esclusione sociale.
La partecipazione a una CER offre simultaneamente un’occasione educativa. I cittadini coinvolti diventano più consapevoli delle questioni energetiche e ambientali, promuovendo una cultura della sostenibilità. Questo processo educativo informale fa sì che anche scuole e istituzioni locali possano adottare comportamenti più responsabili e sostenibili a livello comunitario.