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Tra innovazione e sostenibilità: il futuro dell’economia circolare in italia

L'economia circolare in Italia: come un nuovo modello economico sta creando posti di lavoro e proteggendo l'ambiente con il supporto del consorzio Conai.
  • Il consorzio Conai ha portato i tassi di recupero degli imballaggi a livelli di eccellenza in 26 anni.
  • L'Italia è la prima in Europa per il riciclo dei componenti elettronici.
  • Il programma Responsible Care di Federchimica guida le aziende chimiche verso la sostenibilità.

L’economia circolare rappresenta un modello di sviluppo economico che unisce la crescita economica alla tutela ambientale. Questo approccio mira a minimizzare il prelievo di risorse dall’ambiente naturale e a ridurre l’immissione di rifiuti, con l’obiettivo di chiudere il ciclo produttivo, generando valore e mitigando i rischi per l’ambiente. La teoria dell’economia circolare nasce dall’esigenza di un nuovo modello di sviluppo economico che superi quello dominante, l’economia lineare, la cui insostenibilità economica e ambientale è ormai evidente.

Il Ruolo dell’Italia nell’Economia Circolare

In Italia, il percorso verso l’economia circolare è stato avviato con successo grazie alla creazione del consorzio Conai 26 anni fa. Questo consorzio ha portato i tassi di recupero degli scarti negli imballaggi a livelli di eccellenza. Secondo la direttrice generale Simona Fontana, “l’economia circolare è un modo per mettere in valore l’economia e l’ambiente, creando innovazione e posti di lavoro”.

Andrea Bombardi, global market development executive vice president dell’ente di certificazione Rina, sottolinea che “l’economia circolare non è un’opzione ma una frontiera di sopravvivenza”. Bombardi evidenzia anche la forte valenza geopolitica del recupero delle risorse, citando l’esempio del litio necessario per trasformare in elettrico il parco auto italiano: “dovremmo acquistare per tre anni consecutivi l’intera produzione di litio della miniera più grande”.

Simone Pompili, partner di Intellera Consulting, aggiunge che l’Italia è “prima in Europa per il riciclo dei componenti elettronici”, ma che è necessario rendere i processi di economia circolare accessibili anche alle piccole e medie imprese (PMI) e semplificare gli iter di certificazione.

Il Contributo della Chimica e delle Aziende

La chimica svolge un ruolo di primo piano nell’economia circolare, come spiegato da Diana Bracco, amministratore delegato del gruppo Bracco. “Il nostro gruppo agisce in questa direzione, non avviando siti produttivi in aree ‘vergini’ e costruendo impianti a basso impatto”. Questo approccio è testimoniato dall’avvio del programma Responsible Care di Federchimica anni fa.

Il ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare, Nello Musumeci, ha sottolineato l’importanza dell’economia circolare come “nuova frontiera della competitività” durante il Festival dell’Economia di Trento. Musumeci ha evidenziato come l’economia circolare possa rappresentare una risposta per tenere insieme ambiente e sviluppo, creando più lavoro per i giovani e promuovendo una crescita responsabile.

La Visione Europea e Globale

L’Europa sta seguendo con attenzione il modello dell’economia circolare, considerandolo una strada fondamentale per garantire la sostenibilità a lungo termine. Il ministro delle Imprese del Made in Italy, Adolfo Urso, ha dichiarato che l’Europa deve seguire gli Stati Uniti nella strada dei dazi sulle importazioni dalla Cina, per evitare di essere “spazzata via”.

Il modello di economia circolare mira a eliminare gli sprechi e gli scarti dei processi produttivi, imitando i sistemi viventi in cui i nutrienti vengono utilizzati in modo efficiente e reimmessi nel ciclo. Questo richiede una visione d’insieme delle filiere e la riprogrammazione delle attuali modalità di progettazione, sviluppo dei prodotti, gestione delle materie prime e delle risorse energetiche, e dei prodotti a fine vita.

Bullet Executive Summary

In conclusione, l’economia circolare rappresenta una risposta concreta e necessaria alle sfide ambientali ed economiche del nostro tempo. Questo modello di sviluppo non solo promuove la sostenibilità, ma crea anche nuove opportunità di lavoro e innovazione. La transizione verso un’economia circolare richiede l’impegno di tutti gli attori coinvolti, dai progettisti ai produttori, fino ai consumatori, per garantire il corretto funzionamento del sistema.

Nozione base: La transizione ecologica implica il passaggio da un modello economico lineare, basato sull’estrazione, produzione, consumo e smaltimento, a un modello circolare che mira a ridurre gli sprechi e a riutilizzare le risorse.

Nozione avanzata: L’economia circolare non riguarda solo il riciclo dei materiali, ma anche la progettazione di prodotti che possano essere facilmente riparati, riutilizzati o riciclati, e la creazione di nuovi modelli di business che promuovano la sostenibilità a lungo termine.

Riflettendo su questi concetti, possiamo tutti contribuire a un futuro più sostenibile e prospero, in cui lo sviluppo economico e la tutela dell’ambiente vadano di pari passo.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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