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Scandalo: la povertà mestruale affligge milioni di persone in Europa

La povertà mestruale è un problema complesso che va oltre la semplice mancanza di prodotti igienici. Approfondiamo le cause, le conseguenze e le possibili soluzioni per garantire la dignità mestruale a tutte.
  • In Francia, circa il 20% delle ragazze è colpita da povertà mestruale.
  • L'IVA in Italia è scesa al 5% per prodotti compostabili.
  • Festival del ciclo mestruale a Milano dal 16 al 18 maggio 2025.

Una Crisi Silenziosa che Richiede Azioni Concrete
Oggi, in questa Giornata Mondiale dell’Igiene Mestruale del 28 maggio 2025, siamo chiamati a ricordare una realtà troppo spesso trascurata: la povertà mestruale. Questo fenomeno, che affligge milioni di persone a livello globale, non si limita unicamente alla difficoltà economica di comprare assorbenti o tamponi. Si estende ben oltre, delineandosi come una complessa rete di fattori che comprendono la mancanza di accesso a dispositivi igienici, a un’educazione adeguata in materia di igiene mestruale, a servizi sanitari funzionanti e a sistemi di smaltimento dei rifiuti. La povertà mestruale compromette la dignità, la salute e le pari opportunità di chi ne è vittima, ostacolandone la partecipazione alla vita sociale, economica e scolastica.

Il Parlamento Europeo ha riconosciuto la serietà del problema, evidenziando come la povertà mestruale rappresenti un impedimento all’uguaglianza di genere e all’inclusione sociale completa. Una risoluzione del 24 giugno 2021 ha sancito il diritto alla salute sessuale e riproduttiva come cardine fondamentale dei diritti delle donne, invitando gli Stati membri ad affrontare la povertà mestruale attraverso la fornitura gratuita di articoli mestruali a chi ne ha bisogno e l’applicazione di aliquote IVA ridotte o inesistenti su questi beni di prima necessità. Malgrado questi sforzi, la strada da compiere è ancora lunga, e la situazione rimane critica per molte persone in Europa e nel mondo.

I Mille Volti della Povertà Mestruale in Europa

La povertà mestruale si presenta in forme diverse e colpisce svariati segmenti della popolazione. Le giovani donne sono particolarmente esposte: in Francia, per esempio, si calcola che la povertà mestruale coinvolga il 20% delle ragazze. Le limitazioni finanziarie costringono numerose donne con risorse limitate a compiere una scelta ardua tra l’acquisto di prodotti per il ciclo e altre necessità primarie come cibo e vestiario.

Anche le migranti e le rifugiate, le donne senza dimora e le persone con disabilità affrontano difficoltà enormi nella gestione del ciclo mestruale. La carenza di accesso a strutture igieniche appropriate e a prodotti sanitari sicuri rende la loro esistenza ancora più problematica. La pandemia di COVID-19 ha ulteriormente aggravato la situazione, bloccando gli approvvigionamenti e incrementando le pressioni finanziarie, rendendo i prodotti meno accessibili e più costosi. Tutto ciò si traduce in abitudini igieniche pericolose o dannose e in una minore partecipazione alla società, all’istruzione e al mondo del lavoro.

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L’Impegno Europeo e le Iniziative degli Stati Membri

L’Unione Europea ha cominciato ad avviare azioni importanti per contrastare la povertà mestruale, intervenendo principalmente attraverso la politica fiscale e programmi di supporto economico. La questione della “tampon tax”, ovvero la tassazione applicata sui prodotti mestruali, rappresenta da tempo un elemento centrale nel dibattito su una tassazione equa e sensibile alle differenze di genere. La Direttiva (UE) 2022/542 consente ai paesi membri di applicare aliquote ridotte, persino l’aliquota zero, sui prodotti per l’igiene mestruale, declassandoli da beni di lusso a beni essenziali.

Tuttavia, l’attuazione di queste misure presenta significative divergenze tra i diversi paesi. Alcuni, come Irlanda, Cipro e Malta, hanno adottato un’aliquota pari a zero, mentre altri, come Spagna, Polonia e Lussemburgo, hanno ridotto l’IVA a percentuali comprese tra il 3% e il 5%. Al contrario, Ungheria, Danimarca e Svezia mantengono ancora aliquote IVA ordinarie elevate, che variano tra il 25% e il 27%. In Italia, l’IVA è scesa dal 22% al 10% nel 2022 e poi al 5% nel 2023 per gli articoli per l’igiene intima femminile compostabili o riutilizzabili.

Oltre alle misure fiscali, molti Stati membri e amministrazioni locali hanno avviato progetti pilota per distribuire prodotti gratuiti in contesti come scuole, università, bagni pubblici e altri luoghi. La Francia, ad esempio, ha installato distributori automatici gratuiti di prodotti igienici ecologici in tutte le università e offre protezioni riutilizzabili gratuite ai giovani con meno di 26 anni e ai beneficiari di assistenza sanitaria integrativa. La Catalogna, in Spagna, ha reso possibile la fornitura gratuita e generalizzata di prodotti mestruali riutilizzabili in tutte le farmacie del territorio.

Verso un Futuro Sostenibile e Inclusivo: L’Importanza delle Soluzioni Ecologiche

La lotta alla povertà mestruale può e deve avanzare di pari passo con la promozione di scelte consapevoli per il nostro pianeta e per la nostra salute. Le soluzioni ecologiche e riutilizzabili, come la coppetta mestruale, le mutande assorbenti e i costumi da bagno mestruali, rappresentano una vera e propria innovazione, offrendo benefici sia economici che ambientali.

Anche se l’investimento iniziale può apparire più elevato, nel lungo termine questi prodotti permettono di risparmiare in modo considerevole, riducendo la necessità di acquistare di continuo assorbenti monouso. Inoltre, l’impatto ambientale è notevole, grazie alla forte diminuzione dei rifiuti. L’iniziativa della Francia, che prevede la fornitura gratuita di protezioni riutilizzabili alle giovani, si orienta proprio in questa direzione, così come il progetto MENSY, sostenuto da Erasmus+, che mira a informare le comunità sul ciclo mestruale e sulla sostenibilità.

Per accrescere la consapevolezza su questi argomenti, il Festival del Ciclo Mestruale, tenutosi a Milano dal 16 al 18 maggio 2025, ha rappresentato un importante luogo di incontro per discussioni, formazione e scambio di idee sulla salute mestruale. Il festival ha messo in luce l’importanza di contesti sicuri dove le persone possano accedere a informazioni fondamentali e condividere esperienze in un clima di reciproco sostegno, affrontando diverse tematiche legate alla salute mestruale, dalla sicurezza dei prodotti al supporto durante tutte le fasi della vita mestruale.

Un Passo Avanti Verso la Dignità Mestruale: Riflessioni e Prospettive Future

La povertà mestruale è una problematica complessa che esige un approccio olistico e multidisciplinare. È essenziale continuare a sensibilizzare l’opinione pubblica, raccogliere dati precisi e sviluppare strategie integrate che coinvolgano istituzioni pubbliche, aziende private e l’intera società civile. La diminuzione o l’eliminazione della “tampon tax” rappresenta un passaggio fondamentale, ma non sufficiente. È necessario assicurare l’accesso a prodotti mestruali gratuiti o a prezzi accessibili per tutte le persone che ne hanno bisogno, promuovere l’educazione sull’igiene mestruale e garantire l’accesso a servizi igienici adeguati.

In aggiunta, è cruciale combattere lo stigma e il tabù che avvolgono le mestruazioni, costruendo un contesto in cui le persone si sentano a proprio agio nel parlare apertamente di questo argomento e nel chiedere aiuto quando ne hanno necessità. Solamente così potremo garantire a tutte le persone il diritto alla dignità mestruale e alla piena partecipazione alla vita sociale, economica e scolastica.

Amici, riflettiamo un attimo. La transizione ecologica non è solo una questione di pannelli solari e auto elettriche. Si estende anche alla nostra salute e al nostro benessere. La povertà mestruale, come abbiamo visto, è un problema che colpisce molte persone, soprattutto quelle più vulnerabili. Ma sapevate che esiste un legame tra questo problema e la sostenibilità?

Una nozione base di transizione ecologica applicabile a questo tema è che i prodotti mestruali usa e getta sono una fonte significativa di rifiuti, contribuendo all’inquinamento ambientale. Passare a prodotti riutilizzabili, come la coppetta mestruale o le mutandine assorbenti, non solo aiuta a ridurre i rifiuti, ma può anche far risparmiare denaro a lungo termine.

Una nozione avanzata è che la produzione di prodotti mestruali usa e getta richiede l’utilizzo di risorse naturali, come acqua ed energia, e può comportare l’emissione di gas serra. Scegliere prodotti sostenibili e supportare aziende che adottano pratiche responsabili può contribuire a ridurre l’impatto ambientale del ciclo mestruale.

Quindi, la prossima volta che acquistate prodotti mestruali, pensate a come le vostre scelte possono influenzare non solo la vostra salute e il vostro portafoglio, ma anche il pianeta. La transizione ecologica inizia con piccoli gesti quotidiani, e la gestione del ciclo mestruale è uno di questi.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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