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Rivoluzione blu: l’accordo storico che salva gli oceani!

Scopri come il patto dell'OMC sulla pesca trasforma il commercio globale, proteggendo gli ecosistemi marini e garantendo un futuro sostenibile per i nostri mari.
  • Accordo blocca 22 miliardi di dollari in sussidi dannosi.
  • 17 membri hanno stanziato oltre 18 milioni di dollari.
  • Revisione dell'accordo prevista tra 4 anni.

Dopo oltre vent’anni di trattative e campagne di sensibilizzazione, il 15 settembre 2025 ha segnato l’entrata in vigore del patto dell’Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC) relativo agli aiuti economici nel settore della pesca. Tale accordo rappresenta una svolta epocale nella gestione del commercio globale, integrando la protezione degli oceani all’interno dei meccanismi economici su scala mondiale. L’intento principale è quello di impedire il finanziamento pubblico delle attività di pesca illegali, non dichiarate e non regolamentate, incentivando al contempo approcci più sostenibili e trasparenti.

Un accordo epocale per la sostenibilità degli oceani

Questo accordo storico per la sostenibilità degli oceani, conosciuto come “Fish 1”, mira a bloccare i finanziamenti governativi che favoriscono pratiche deleterie, quali la pesca intensiva, quella in acque internazionali non regolamentate e la pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata (IUU). Il divieto si concentra specificamente sui contributi destinati a stock ittici già sovrasfruttati, a meno che non esistano programmi attivi di ricostituzione delle risorse. Si stima che le sovvenzioni dannose ammontino a circa 22 miliardi di dollari all’anno.

L’accordo dell’OMC sui sussidi alla pesca è entrato in vigore dopo che diversi Paesi hanno ratificato l’High Seas Treaty dell’ONU, noto anche come Accordo sulla Biodiversità al di fuori della Giurisdizione Nazionale (BBNJ). Questo trattato integrerà l’accordo dell’OMC fornendo un quadro giuridico globale per la creazione di aree protette in alto mare.

Cosa ne pensi?
  • Finalmente una svolta positiva per i nostri oceani! 🥳 Questo accordo......
  • Sono scettico, temo non risolverà il problema... 😔 Vediamo, l'accordo......
  • E se invece ci concentrassimo sul consumo? 🤔 Forse ridurre la domanda......

Le implicazioni dell’accordo

L’accordo dell’OMC proibisce agli stati di concedere sovvenzioni per lo sfruttamento di specie ittiche sovrasfruttate e per le attività di pesca non regolamentate in acque internazionali e d’alto mare. Le nazioni con risorse finanziarie limitate potranno accedere a un fondo istituito per facilitare la loro conformità con il trattato. Diciassette membri hanno stanziato oltre 18 milioni di dollari per questo fondo.

L’intesa introduce requisiti di trasparenza e notifiche dettagliate per gli Stati membri, oltre a istituire un fondo per assistere i paesi a basso reddito nell’adattarsi alle nuove normative. Questo rappresenta il primo accordo multilaterale dell’OMC con clausole legalmente vincolanti sulla sostenibilità degli oceani e concretizza l’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile 14.6 delle Nazioni Unite, che mira all’eliminazione dei sussidi alla pesca.

Le criticità e le prospettive future

Nonostante i progressi compiuti, l’accordo presenta alcune lacune. Ad esempio, non affronta in modo definitivo tutte le tipologie di sussidi per attività considerate “potenzialmente dannose”, come quelli che potenziano le flotte o quelli sui carburanti. Inoltre, non c’è obbligo per i Paesi di avviare indagini per scoprire quali attività svolgono pesca illegale.

Per ovviare a queste carenze, è già stata avviata la “Fish 2”, la seconda fase dei negoziati, che avrà il compito di risolvere le questioni ancora irrisolte. Tra quattro anni, l’accordo sarà sottoposto a una revisione, che terrà conto anche degli esiti di questa seconda fase di trattative e della sua efficacia.

Un nuovo orizzonte per la blue economy

L’accordo dell’OMC rappresenta un passo importante verso una blue economy più sostenibile. Ridurre i finanziamenti dannosi non solo alleggerisce la pressione sugli oceani, ma offre anche una possibilità di sopravvivenza ai pescatori su piccola scala, riequilibra i rapporti tra nazioni ricche e povere e permette agli ecosistemi marini di rigenerarsi.

Verso un futuro più sostenibile per i nostri mari

Questo accordo è un segnale importante, politico ed economico. Gran parte delle attività di pesca intensiva sono sostenute proprio da questi sussidi. La pesca di stock ittici già depauperati diventerà meno conveniente, e ciò potrebbe fungere da monito per coloro che praticano tale attività.
Questo accordo riveste un’importanza politica fondamentale, poiché costituisce il primo regolamento commerciale globale a porre al centro la protezione dei mari, con un chiaro obiettivo di salvaguardia ambientale. Si sta diffondendo la consapevolezza che le somme destinate ai sussidi, provenienti anche dalle nostre imposte, non debbano finanziare pratiche dannose per l’ambiente.

Un piccolo passo, un grande cambiamento

Amici, questo accordo è un piccolo passo, ma un grande cambiamento. È come quando inizi a fare la raccolta differenziata: all’inizio ti sembra una seccatura, ma poi capisci che stai facendo qualcosa di importante per il pianeta.

Nozione base: L’economia circolare è un modello economico che mira a ridurre al minimo gli sprechi e a massimizzare l’uso delle risorse. Nel contesto della pesca, significa passare da un modello di sfruttamento intensivo a un modello di gestione sostenibile che preservi gli stock ittici e gli ecosistemi marini.

Nozione avanzata: La transizione verso una pesca sostenibile richiede un approccio integrato che coinvolga tutti gli attori della filiera, dai pescatori ai consumatori, passando per i governi e le organizzazioni internazionali. È necessario promuovere pratiche di pesca selettive, ridurre le catture accidentali, proteggere gli habitat marini e garantire la tracciabilità dei prodotti ittici.

Questo accordo ci invita a riflettere su come le nostre scelte quotidiane, anche quelle alimentari, possono avere un impatto significativo sull’ambiente. Sostenere la pesca sostenibile significa proteggere i nostri mari e garantire un futuro migliore per le prossime generazioni.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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