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- Investimenti data center: 180 miliardi $ (Meta, Alphabet, Amazon, Microsoft) nel 2024.
- Italia: 198 data center, terza in UE dopo Germania e Francia.
- Investimenti previsti in Italia: oltre 10 miliardi € (2025-2026).
Un Paradosso Digitale
I data center, infrastrutture silenziose ma vitali nell’era digitale, si ergonoo come pilastri dell’elaborazione dati, alimentando servizi cloud e le nostre interazioni online quotidiane. Nonostante l’apparente efficienza del “cloud”, si nascondono però notevoli ripercussioni ecologiche, inclusi un massiccio consumo energetico e idrico, significative emissioni di CO2 e la generazione di calore. Solo nella metropoli di Brescia, sono stati identificati almeno quattro data center funzionanti, con ulteriori progetti in fase di sviluppo, tra cui un complesso all’avanguardia ideato per riscaldare le abitazioni attraverso un sistema di teleriscaldamento. La mappatura più recente dei data center nell’area del Bresciano, che comprende entità come Intred, l’innovativo impianto Qarnot, la sede militare di Ghedi e una struttura di edge computing ricavata da un ex night club, evidenzia la contraddizione di una digitalizzazione sempre più cruciale, ma tuttora distante da una completa sostenibilità.
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La Corsa all’Oro dei Data Center e i Dubbi sulla Sostenibilità
L’uso crescente dell’intelligenza artificiale (AI) ha innescato una vera e propria “corsa all’oro” nella costruzione di data center a livello globale, inclusa l’Italia. Queste strutture, essenziali per il funzionamento dei software di AI e dei servizi digitali, richiedono investimenti ingenti, non solo in termini di infrastrutture edili, ma anche di materiali tecnologici, chip e personale specializzato. Oltre agli investimenti, i data center sono energivori, necessitando di alimentazione continua 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Negli Stati Uniti, in Wyoming, si sta progettando un data center con un fabbisogno energetico superiore a quello di tutte le abitazioni statali messe insieme. Circa la metà dell’energia è destinata ai sistemi di raffreddamento, che richiedono un notevole utilizzo di acqua per dissipare il calore prodotto dai server. Le aziende del settore stanno esplorando soluzioni più sostenibili, come l’energia nucleare e i pannelli solari, per ridurre l’impatto ambientale. Nel 2024, colossi come Meta, Alphabet, Amazon e Microsoft hanno investito complessivamente *180 miliardi di dollari in infrastrutture per data center, con un totale stimato di 465 miliardi di dollari considerando anche gli investimenti di aziende più piccole. Anche società finanziarie come Blackstone, KKR e BlackRock stanno puntando su questo settore. In Italia, si contano 198 data center, principalmente in Lombardia, posizionando il paese al terzo posto nell’Unione Europea dopo Germania e Francia. Tuttavia, alcuni investitori e analisti si interrogano sulla reale necessità di un numero così elevato di strutture, temendo la creazione di una bolla speculativa.

L’Aumento dei Costi Assicurativi e le Sfide del Cambiamento Climatico
Il settore dei data center si trova ad affrontare una “tempesta perfetta” di sfide, tra cui dazi, cambiamento climatico e carenza di specialisti, che potrebbero portare a un aumento dei costi su tutti i fronti, compreso quello delle polizze assicurative, i cui prezzi potrebbero addirittura quadruplicare. Il raddoppio dei dazi su acciaio e alluminio negli Stati Uniti, passati dal 25% al 50%, potrebbe impattare sui progetti di realizzazione dei data center in Europa, generando un aumento dei costi di costruzione ed energetici. In Italia, sono previsti investimenti per oltre 10 miliardi di euro nel biennio 2025-2026* nel settore dei data center, ma il rischio che i progetti non rispettino la tabella di marcia o si blocchino in corso d’opera è in aumento. Oltre ai dazi, bisognerà fare i conti con l’aumento dei costi delle polizze assicurative, a causa di fattori come la carenza di competenze, il clima torrido e gli atti di vandalismo. Edificare un data center è un’impresa complessa, che esige sistemi all’avanguardia per la gestione della temperatura, l’approvvigionamento energetico, l’infrastruttura tecnologica e la sicurezza. Il cambiamento climatico rappresenta un rischio crescente per la resilienza dei data center, con un quarto dei siti considerati vulnerabili, secondo stime di XDI Cross Dependency Initiative. Questa dinamica potrebbe far lievitare i premi assicurativi di tre o quattro volte entro il 2050. Di fronte a queste sfide, stanno proliferando polizze assicurative ad hoc per il settore dei data center, come Nimbus di Marsh e il Data Center Lifecycle Insurance Programme (DCLP) di Aon, che offrono coperture complete per la costruzione, i danni alle proprietà, l’interruzione dell’attività e i rischi informatici.
Verso un Futuro Sostenibile per i Data Center: Innovazione e Consapevolezza
La crescente domanda di potenza di calcolo, alimentata dall’intelligenza artificiale e dalla digitalizzazione, pone sfide significative in termini di sostenibilità ambientale ed economica. È fondamentale che il settore dei data center adotti un approccio più consapevole e responsabile, investendo in soluzioni innovative per ridurre il consumo di energia e acqua, minimizzare le emissioni di CO2 e proteggere le infrastrutture dai rischi climatici. L’utilizzo di fonti di energia rinnovabile, l’ottimizzazione dei sistemi di raffreddamento e la progettazione di data center più efficienti dal punto di vista energetico sono passi cruciali verso un futuro più sostenibile per questo settore. Inoltre, è importante che gli investitori e le aziende del settore valutino attentamente i rischi finanziari e ambientali associati alla costruzione di nuovi data center, evitando la creazione di bolle speculative e promuovendo una crescita sostenibile e responsabile.
Amici lettori, riflettiamo un attimo. La transizione ecologica non è solo una questione di pannelli solari e auto elettriche, ma anche di come gestiamo le nostre infrastrutture digitali. I data center, il cuore pulsante della nostra società connessa, consumano enormi quantità di energia e risorse. Una nozione base di transizione ecologica ci ricorda che ogni nostra azione, anche la più apparentemente innocua come una ricerca su internet, ha un impatto sull’ambiente.
Ma c’è di più. Una nozione avanzata ci spinge a considerare l’economia circolare applicata ai data center. Immaginate data center progettati per riutilizzare il calore prodotto dai server per riscaldare le nostre case, o sistemi di raffreddamento che utilizzano acqua riciclata. Questo è il futuro che dobbiamo costruire, un futuro in cui la tecnologia e l’ambiente coesistono in armonia.
Vi invito a riflettere: cosa possiamo fare, nel nostro piccolo, per contribuire a rendere i data center più sostenibili? Forse scegliere servizi cloud che utilizzano energia rinnovabile, o semplicemente essere più consapevoli del nostro consumo di dati. Ogni piccolo passo conta.