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- L'ue punta a ridurre del 70% le emissioni con l'idrogeno.
- L'italia dirotta 700 milioni del pnrr verso il biometano.
- Entro il 2050 l'obiettivo è la neutralità climatica.
L’Unione Europea ha compiuto un passo significativo verso la definizione di un quadro normativo completo per l’idrogeno, elemento chiave nella transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio. L’adozione di una metodologia per la valutazione delle emissioni associate all’idrogeno e ai combustibili a basse emissioni di carbonio, avvenuta l’8 luglio, rappresenta un tassello fondamentale del pacchetto previsto dalla Direttiva sul Mercato dell’Idrogeno e del Gas. Questo intervento legislativo mira a creare un ambiente stabile e attrattivo per gli investimenti, incentivando la produzione su larga scala di idrogeno.
Un Quadro Normativo per Attrarre Investimenti
Il commissario europeo per l’energia, Dan Jørgensen, ha sottolineato il ruolo cruciale dell’idrogeno nella decarbonizzazione dell’economia, affermando che una definizione pragmatica di idrogeno a basse emissioni fornirà certezza agli investitori e sosterrà un settore vitale per la competitività europea. La Commissione Europea riconosce l’importanza dell’idrogeno a basse emissioni di carbonio in settori come l’aviazione, la navigazione marittima e alcuni processi industriali, dove l’elettrificazione non è ancora una soluzione praticabile. L’obiettivo è contribuire agli sforzi di decarbonizzazione e raggiungere la neutralità climatica entro il 2050.
Tuttavia, permangono dubbi sull’effettiva fattibilità di un utilizzo industriale diffuso dell’idrogeno a livello europeo. La Corte dei Conti europea aveva già espresso preoccupazioni riguardo agli obiettivi troppo ambiziosi fissati dalla Commissione e alla mancanza di una visione completa del fabbisogno e dei finanziamenti pubblici disponibili. La Corte aveva messo in dubbio la possibilità di raggiungere l’obiettivo di produrre 10 milioni di tonnellate di idrogeno verde entro il 2030.

- 🚀 Ottima iniziativa dell'UE! Finalmente un quadro normativo......
- 🤔 Permangono dubbi sulla fattibilità... obiettivi troppo ambiziosi......
- 🔄 L'idrogeno blu come soluzione di transizione? Un compromesso......
Le Sfide e le Opportunità dell’Idrogeno
Nonostante le difficoltà, le opportunità più concrete per l’utilizzo dell’idrogeno riguardano le forniture energetiche per le aziende “hard to abate“, ovvero le industrie pesanti con emissioni difficili da abbattere, come cementifici e acciaierie. L’interruzione del progetto di riqualificazione dell’ex Ilva di Taranto, che contemplava l’impiego di idrogeno per ridurre l’impronta carbonica della produzione, solleva però interrogativi sulla praticabilità di iniziative analoghe. In Italia, il governo Meloni intende dirottare una parte significativa dei fondi del PNRR destinati all’idrogeno (quasi 700 milioni) verso la filiera del biometano, a causa delle difficoltà di spesa.
Secondo la Commissione Europea, l’idrogeno a basse emissioni di carbonio può essere prodotto usando gas naturale, con la successiva cattura, utilizzo e stoccaggio del carbonio (detto “idrogeno blu”), oppure tramite fonti di elettricità a basso impatto ambientale (ovvero “idrogeno verde”). La nuova normativa europea prevede che l’idrogeno e i carburanti correlati debbano garantire una riduzione del 70% delle emissioni di gas serra rispetto all’impiego di combustibili fossili non trattati. La normativa tiene conto della pluralità dei mix energetici presenti negli Stati membri, consentendo una maggiore flessibilità nel calcolo della quota di energia rinnovabile impiegata nella produzione di idrogeno derivato dall’elettricità. Questo aspetto è regolamentato dalla Direttiva sulle Energie Rinnovabili, che adotta un approccio basato sulla media annuale.
Ostacoli e Prospettive Future
Lo sviluppo del mercato dell’idrogeno è ostacolato da incertezza della domanda e dell’offerta, mancanza di infrastrutture e carenze di finanziamenti. Per superare questi ostacoli, è stato lanciato l’Hydrogen Mechanism, una piattaforma che mette in contatto venditori e acquirenti di idrogeno rinnovabile e a basse emissioni di carbonio. La Commissione Europea si impegna a garantire condizioni eque rispetto all’approvvigionamento di elettricità completamente rinnovabile e valuterà le ripercussioni dell’introduzione di approcci alternativi sull’intero sistema energetico e sui benefici in termini di riduzione delle emissioni. La proposta è ora al vaglio del Parlamento e del Consiglio Europeo, che avranno due mesi per decidere se accettarla o respingerla.
Il Consiglio dell’Unione Europea ha sancito l’approvazione definitiva del nuovo impianto normativo relativo al mercato del gas e dell’idrogeno, articolato in una Direttiva e un Regolamento. L’obiettivo di questo pacchetto è stabilire un nuovo quadro regolatorio per facilitare la transizione del sistema energetico europeo verso i gas rinnovabili e a basse emissioni di carbonio, con particolare riferimento all’idrogeno, al fine di raggiungere i traguardi di decarbonizzazione. Il pacchetto include disposizioni specifiche per il trasporto, la fornitura e lo stoccaggio di gas naturale e idrogeno, e prevede la creazione di un’entità europea dedicata al settore dell’idrogeno, denominata Hydrogen Network Operators (ENNOH). Per favorire la graduale eliminazione dei combustibili fossili, non sarà più possibile sottoscrivere contratti di lungo periodo per la fornitura di gas naturale dopo il 2049.
Verso un Futuro Energetico Sostenibile: Un Impegno Comune
L’adozione di queste normative rappresenta un passo avanti cruciale verso un futuro energetico più sostenibile. Tuttavia, è fondamentale che tutti gli attori coinvolti, dalle istituzioni ai singoli cittadini, si impegnino a fondo per superare le sfide e cogliere le opportunità offerte dall’idrogeno. Solo attraverso un impegno comune sarà possibile realizzare una transizione energetica efficace e raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione prefissati.
Amici lettori, la transizione ecologica è un percorso complesso che richiede la nostra attenzione e il nostro impegno. Un concetto base da tenere a mente è che l’economia circolare, applicata al settore dell’idrogeno, significa non solo produrre idrogeno in modo sostenibile, ma anche riutilizzare e riciclare i materiali utilizzati nella sua produzione e distribuzione. Un concetto avanzato è quello della “carbon footprint” dell’idrogeno: anche se l’idrogeno brucia senza emettere CO2, la sua produzione può generare emissioni significative. È quindi fondamentale valutare l’intero ciclo di vita dell’idrogeno, dalla produzione allo smaltimento, per minimizzare il suo impatto ambientale.
Riflettiamo insieme: cosa possiamo fare, nel nostro piccolo, per sostenere la transizione verso un’economia dell’idrogeno più sostenibile? Possiamo informarci, sostenere le aziende che investono in tecnologie pulite e fare scelte consapevoli nel nostro consumo di energia. Ogni piccolo gesto conta per costruire un futuro migliore per noi e per le generazioni future.
Questo aspetto è regolamentato dalla Direttiva sulle Energie Rinnovabili, che adotta un approccio basato sulla media annuale.
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Questo elemento è disciplinato dalla Direttiva RED, che impiega un metodo di calcolo fondato sulla media su base annua.