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Rendicontazione ESG: come cambiano gli obblighi per le imprese?

Scopri le nuove scadenze e gli standard semplificati per la rendicontazione di sostenibilità in Europa, con un focus sulle PMI e le implicazioni della direttiva CSRD.
  • Nuova Raccomandazione UE: standard VSME per le PMI.
  • Rinvio: obblighi di rendicontazione slittano al 1° gennaio 2027.
  • EFRAG: consultazione pubblica sugli ESRS fino al 29 settembre 2025.

L’Europa è in movimento verso un futuro più sostenibile, con una serie di iniziative volte a ridefinire il panorama della rendicontazione aziendale e a promuovere pratiche economiche più responsabili. In questo contesto, emergono importanti novità riguardanti gli standard di rendicontazione di sostenibilità, in particolare gli ESRS (European Sustainability Reporting Standards) e lo standard volontario VSME (Voluntary Sustainability Reporting Standard for Micro and Small Enterprises).

Semplificazioni e Standard Volontari per le PMI

La Commissione Europea ha adottato la Raccomandazione C(2025) 4984 final, che introduce uno standard volontario di rendicontazione della sostenibilità, elaborato dall’EFRAG, specificamente pensato per le piccole e medie imprese (PMI). Questo standard, denominato VSME, mira a facilitare l’adesione delle PMI alla rendicontazione di sostenibilità, fornendo un quadro di riferimento semplificato e accessibile. L’iniziativa si inserisce nel contesto della Direttiva UE n. 2022/2464, che ha introdotto obblighi di rendicontazione sulla sostenibilità per le grandi imprese e le PMI quotate. Tuttavia, è importante sottolineare che la direttiva non impone obblighi vincolanti alle PMI non quotate con meno di 250 dipendenti.

Parallelamente, l’EFRAG ha divulgato la bozza dei nuovi standard europei per la rendicontazione di sostenibilità aziendale, gli ESRS, aprendo un periodo di consultazione pubblica che si concluderà il 29 settembre 2025. Gli ESRS sono stati oggetto di semplificazioni, con una riduzione dei dati obbligatori, una maggiore chiarezza e una struttura modulare, al fine di rendere la rendicontazione più agevole per le imprese.

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Rimodulazione dei Termini per la Rendicontazione ESG

La Legge 8 agosto 2025, n. 118, entrata in vigore il 10 agosto 2025, ha convertito il decreto-legge 30 giugno 2025, n. 95, apportando emendamenti al decreto legislativo 6 settembre 2024, n. 125, che incorpora la direttiva 2022/2464/UE (CSRD) riguardo la divulgazione di informazioni societarie sulla sostenibilità. Specificamente, in esecuzione della direttiva (UE) 2025/794 (nota come direttiva “stop the clock”), il provvedimento proroga le date di inizio degli obblighi di rendicontazione sulla sostenibilità.

In dettaglio, le scadenze aggiornate sono le seguenti:
Per le imprese di grandi dimensioni e le società madri di un gruppo di grandi dimensioni che non rientrano nella categoria degli enti di interesse pubblico, il dovere di rendicontazione è spostato dal 1° gennaio 2025 al 1° gennaio 2027, con l’esigenza di pubblicare il rapporto di sostenibilità nel 2028.
Per le piccole e medie imprese quotate, con l’eccezione delle microimprese, l’obbligo è posticipato dal 1° gennaio 2026 al 1° gennaio 2028, con l’onere di rendere pubblico il report di sostenibilità nel 2029.

L’Importanza della Tracciabilità e della Prevenzione

Oltre agli aspetti legati alla rendicontazione, è fondamentale sottolineare l’importanza della tracciabilità dei flussi finanziari e della prevenzione della crisi d’impresa. L’ANAC (Autorità Nazionale Anticorruzione) rimarca l’importanza del rispetto degli obblighi di tracciabilità dei flussi finanziari anche per subappalti e subaffidamenti. Il Codice della crisi d’impresa, inoltre, impone all’imprenditore di implementare strategie adeguate per anticipare l’insorgere della crisi aziendale.

Verso un Equilibrio tra Sviluppo Economico e Sostenibilità Ambientale

In un contesto globale in cui la sostenibilità è diventata una priorità, l’Unione Europea sta cercando di trovare un equilibrio tra lo sviluppo economico e la tutela dell’ambiente. Le iniziative descritte in questo articolo, come la semplificazione degli standard di rendicontazione e la rimodulazione dei termini per l’entrata in vigore degli obblighi, testimoniano la volontà di accompagnare le imprese in questo percorso di transizione, senza imporre vincoli eccessivi che potrebbero compromettere la loro competitività. *L’obiettivo è quello di creare un’economia più sostenibile e resiliente, in grado di affrontare le sfide del futuro.

Un Nuovo Orizzonte di Responsabilità: Riflessioni Finali

Queste novità normative rappresentano un passo significativo verso un futuro in cui la sostenibilità non è più un optional, ma un elemento imprescindibile per il successo delle imprese. La transizione ecologica richiede un impegno concreto da parte di tutti gli attori economici, e la rendicontazione di sostenibilità è uno strumento fondamentale per misurare e comunicare i progressi compiuti.*

A livello base, la transizione ecologica implica un cambiamento radicale nel modo in cui produciamo e consumiamo, passando da un modello lineare (produzione-utilizzo-smaltimento) a un modello circolare, in cui i rifiuti vengono trasformati in risorse. A un livello più avanzato, la transizione ecologica richiede un ripensamento dei modelli economici e sociali, con l’obiettivo di creare un’economia più equa e inclusiva, in cui il benessere delle persone e la tutela dell’ambiente siano al centro delle decisioni.

Quindi, cari lettori, vi invito a riflettere su come queste trasformazioni impattano la vostra vita quotidiana e il vostro lavoro. Come possiamo contribuire, nel nostro piccolo, a costruire un futuro più sostenibile? Quali sono le azioni concrete che possiamo intraprendere per ridurre il nostro impatto ambientale e promuovere pratiche economiche più responsabili? La risposta a queste domande è nelle nostre mani.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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