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Olive: Il decreto delle sei ore salverà la qualità o affosserà i frantoi?

Scopri come la nuova normativa sulla tracciabilità delle olive sta dividendo il settore olivicolo italiano tra timori di squilibri e speranze di maggiore trasparenza e lotta alle frodi.
  • Entro 6 ore, i commercianti devono registrare i movimenti sul portale Sian.
  • Decreto impone il conferimento delle olive ai frantoi entro 6 ore.
  • Il decreto n. 460947 è entrato in vigore il 18 settembre 2024.

In previsione dell’avvio della prossima stagione olearia, l’*AIFO – Associazione Italiana Frantoi Oleari, in sinergia con Italia Olivicola e con l’appoggio dell’Unione Europea, ha organizzato un evento virtuale intitolato “Innovazione e sostenibilità per la competitività dei frantoi oleari”. L’incontro, fissato per il 15 settembre 2025, è concepito per fornire ai frantoi gli strumenti indispensabili per affrontare le sfide legate alla modernizzazione e alla sostenibilità, con una specifica attenzione agli strumenti digitali, all’efficienza energetica e alle nuove reti di comunicazione.

Questa iniziativa si colloca in un contesto dove la filiera olivicola-olearia è chiamata a rispondere a nuove esigenze di mercato, sempre più orientate verso prodotti di alta qualità e processi produttivi rispettosi dell’ambiente. La digitalizzazione e l’adozione di pratiche sostenibili rappresentano, in questo senso, leve strategiche per rafforzare la competitività delle imprese e garantire la redditività del settore.

Il webinar ha visto la partecipazione di esperti del settore, tra cui Lorella Rossi del Consorzio Italiano Biogas, che ha illustrato le novità normative relative alla gestione dei reflui oleari, con particolare riferimento al Decreto 7 agosto 2024. La discussione si è concentrata sull’impatto della recente sentenza del Consiglio di Stato sulla sansa bifasica e umida, sottolineando l’importanza di valorizzare prioritariamente la sua destinazione alimentare prima di destinarla alla produzione di biometano. Enrico Segoni di Nautes SpA ha illustrato le potenzialità dell’Intelligenza Artificiale e del Digital Twin per ottimizzare i processi produttivi, mentre Carlo Cicconi di Seitel S.r.l. ha evidenziato le opportunità offerte dal 5G per le aree non raggiunte dalla fibra ottica.

Tracciabilità e Qualità: Le Nuove Regole per il Mercato delle Olive

Parallelamente, il settore olivicolo italiano è interessato da un’importante novità normativa riguardante la tracciabilità delle olive. A partire dal primo luglio, i commercianti di olive e i magazzini di olive sono tenuti a registrare sul portale Sian i movimenti delle proprie attività entro sei ore. Questa misura, annunciata da David Granieri, presidente di Unaprol e vicepresidente nazionale di Coldiretti, mira a contrastare le frodi e a garantire la trasparenza della filiera, a vantaggio dei produttori e dei consumatori. L’obiettivo è quello di porre fine all’epoca delle “olive senza nome e provenienza”, rafforzando la tracciabilità e la costruzione di valore per le olive e l’olio.

Tuttavia, l’entrata in vigore del Decreto Ministeriale n. 460947 del 18 settembre 2024, che impone ai commercianti di olive di conferire la materia prima ai frantoi entro sei ore dalla raccolta e di registrare l’operazione nel registro telematico dell’olio entro il medesimo intervallo, ha generato notevoli apprensioni nel comparto. Se da un lato il Ministero dell’Agricoltura mira a rafforzare la tracciabilità, contrastare le frodi e tutelare la qualità dell’olio extravergine, dall’altro molti operatori temono che la misura possa generare squilibri di sistema e comprimere l’autonomia organizzativa delle imprese.

Cosa ne pensi?
  • Finalmente una norma che tutela i consumatori! 👍 La tracciabilità......
  • Decreto inapplicabile, burocrazia inutile! 😡 Le sei ore......
  • E se invece il problema fosse un altro? 🤔 Forse dovremmo......

Criticità e Opportunità del Decreto sulle Sei Ore

Il decreto, che si applica a tutte le imprese che acquistano e vendono olive destinate alla produzione di olio, escludendo i frantoi e gli olivicoltori che conferiscono esclusivamente olive di propria produzione, ha suscitato dubbi di legittimità costituzionale. In particolare, si teme che il vincolo temporale delle sei ore possa violare il principio di uguaglianza (art. 3 della Costituzione) e la libertà di iniziativa economica (art. 41 della Costituzione). Alcuni osservatori ritengono che la misura possa ostacolare la libera circolazione delle merci (art. 34 TFUE) e violare il principio di proporzionalità (art. 5 TFUE).

Malgrado le problematiche sollevate, alcuni argomentano che la salvaguardia della qualità dell’olio e la lotta alle frodi, in quanto interessi pubblici preminenti, possano giustificare limiti stringenti all’attività economica privata. Altri reputano fondata la differenziazione tra commercianti e frantoi, dato che gli intermediari possono introdurre un rischio maggiore di mancanza di trasparenza nella filiera. Sotto il profilo del diritto europeo, l’obbligo delle sei ore potrebbe essere considerata una misura tecnica legittimata dall’articolo 36 TFUE, che consente restrizioni alla libera circolazione per ragioni di tutela della salute o dei consumatori.

Ciononostante, il settore olivicolo mantiene una posizione di incertezza e auspica un chiarimento normativo che riesca a bilanciare equità, sostenibilità economica e protezione del prodotto. In attesa di eventuali modifiche, il comparto si trova in una situazione di precarietà, con il vincolo delle sei ore che rappresenta una sfida significativa per numerosi operatori.

Verso un Futuro Olivicolo Sostenibile e Trasparente

La convergenza di innovazione tecnologica, sostenibilità ambientale e nuove normative rappresenta una sfida complessa ma necessaria per il futuro del settore olivicolo italiano. L’adozione di strumenti digitali, l’efficientamento energetico e la tracciabilità dei prodotti sono elementi chiave per garantire la competitività delle imprese e la tutela della qualità dell’olio extravergine. Allo stesso tempo, è fondamentale che le normative siano chiare, eque e proporzionate, in modo da non penalizzare gli operatori e favorire lo sviluppo di una filiera olivicola sostenibile e trasparente.

La transizione verso un modello olivicolo più sostenibile richiede un impegno congiunto da parte di tutti gli attori della filiera, dai produttori ai trasformatori, dai commercianti ai consumatori. Solo attraverso la collaborazione e la condivisione di obiettivi comuni sarà possibile affrontare le sfide del futuro e valorizzare al meglio il patrimonio olivicolo italiano.

Transizione ecologica: un passo verso un futuro più verde

Amici, parliamoci chiaro: la transizione ecologica non è solo una moda del momento, ma una necessità impellente. Nel contesto della filiera olivicola, significa ripensare l’intero processo produttivo, dalla coltivazione alla trasformazione, in un’ottica di sostenibilità ambientale. Un concetto base da tenere a mente è l’economia circolare: trasformare i rifiuti in risorse, ridurre gli sprechi e massimizzare l’efficienza. Nel caso specifico, significa valorizzare i sottoprodotti della lavorazione delle olive, come la sansa, per produrre energia o altri materiali utili.

Ma non fermiamoci qui. Un concetto più avanzato è quello della valutazione del ciclo di vita (LCA)*, che permette di analizzare l’impatto ambientale di un prodotto o di un servizio lungo l’intero ciclo di vita, dalla produzione alla dismissione. Applicata alla filiera olivicola, la LCA può aiutare a identificare i punti critici e a individuare le soluzioni più efficaci per ridurre l’impronta ecologica dell’olio extravergine.
Riflettiamoci un attimo: cosa possiamo fare, nel nostro piccolo, per sostenere una filiera olivicola più sostenibile? Scegliere prodotti certificati, informarsi sulle pratiche agricole utilizzate dai produttori, ridurre gli sprechi alimentari. Ogni piccolo gesto conta, e insieme possiamo fare la differenza.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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