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- Nel 2022, quasi l'80% delle banche aveva metodologie elementari per rischi ambientali.
- Il riscaldamento globale supera 1,5 gradi Celsius, verso 3,1 a fine secolo.
- Eventi estremi impattano il PIL italiano, settori vulnerabili come l'agricoltura.
La Banca Centrale Europea adotterà un approccio progressivo e selettivo nell’attuazione delle direttive per la programmazione della transizione, ponendo l’accento sulle innovazioni introdotte dalle disposizioni dell’Autorità Bancaria Europea riguardanti la gestione dei rischi ambientali, sociali e di governance.
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Enrico Giovannini, figura di spicco dell’Alleanza per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS), sottolinea come le persone con minori risorse economiche siano le più esposte alle conseguenze negative del cambiamento climatico, poiché non possono permettersi misure di adattamento come i sistemi di raffrescamento. Le ondate di calore, sempre più frequenti e intense, rappresentano una seria minaccia per la salute, con un aumento significativo dei decessi correlati. La scienza indica che la crisi climatica avrà un impatto crescente sulle malattie cardiovascolari, richiedendo politiche mirate che tengano conto delle disuguaglianze sociali. Anziani, bambini e persone in condizioni di disagio economico sono particolarmente a rischio, così come i lavoratori nei settori agricolo e edile, spesso caratterizzati da salari bassi.
Nonostante l’approvazione del Piano Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici nel dicembre 2023, l’Italia sembra mancare di una politica coordinata in materia. Il comitato preposto alla gestione del Piano non è stato ancora costituito, lasciando il Paese senza una strategia efficace per affrontare le sfide climatiche. Alcune Regioni e città hanno adottato iniziative autonome, ma è necessario un approccio più ampio e integrato.
## Le ripercussioni economiche degli eventi meteorologici estremi
Gli eventi meteorologici estremi, sempre più frequenti a causa dei cambiamenti climatici, non solo minacciano l’ambiente, la sicurezza e la salute, ma hanno anche gravi ripercussioni sull’economia. Ondate di caldo record, inondazioni, siccità, incendi e uragani causano danni significativi alle infrastrutture, interrompono le attività produttive e comportano costi elevati per la protezione civile e la ricostruzione. L’Ufficio Parlamentare di Bilancio (Upb) ha evidenziato l’impatto di tali eventi sul PIL italiano, sottolineando come le perdite dirette e indirette possano influenzare la crescita economica annuale. Settori chiave come l’agricoltura, il turismo e la logistica sono particolarmente vulnerabili.
È fondamentale investire in politiche di adattamento climatico e prevenzione dei rischi per garantire la sostenibilità economica e sociale del Paese. Questo include lo sviluppo di infrastrutture robuste e l’adozione di tecnologie innovative. Sebbene la gestione delle emergenze possa comportare spese immediate, si tratta di un investimento strategico per evitare costi ancora maggiori in futuro.

## Progressi e sfide nella gestione dei rischi climatici da parte delle banche europee
Le banche europee hanno compiuto progressi significativi nella gestione dei rischi legati al clima e alla natura, ma è necessario fare di più. Frank Elderson, Membro del Comitato esecutivo della BCE, riconosce gli sforzi compiuti dalle banche nell’identificare, monitorare e gestire tali rischi, ma sottolinea che le pratiche avanzate vengono spesso applicate solo a una parte limitata delle esposizioni, delle aree geografiche e delle categorie di rischio. La BCE pubblicherà un aggiornamento delle buone pratiche osservate nelle banche di tutta Europa per supportare ulteriori miglioramenti.
Nel 2019, una minoranza ridotta delle banche dell’area euro prendeva in considerazione l’impatto del surriscaldamento del pianeta e della perdita di biodiversità nella propria gestione dei rischi. Da allora, gli istituti bancari hanno intensificato i loro sforzi, sviluppando approcci più sofisticati. Ciononostante, nel 2022, quasi l’80% delle banche disponeva soltanto di metodologie elementari o nulle per affrontare i rischi legati al clima e all’ambiente. La BCE ha esortato le banche ad accelerare i propri progressi, stabilendo tappe intermedie per il 2023 e obiettivi finali per la fine del 2024.
## Verso un futuro resiliente: l’importanza di una transizione prudenziale e di dati di qualità
La crescente importanza dei rischi legati al clima e alla natura impone un impegno costante da parte delle banche per migliorare la loro preparazione. Il riscaldamento globale ha già superato la soglia di 1,5 gradi Celsius, e il mondo si avvia verso un incremento medio delle temperature di 3,1 gradi Celsius entro la fine del secolo. Eventi estremi, come alluvioni, ondate di calore e incendi boschivi, rappresentano solo una minima parte del problema.
La BCE continuerà a seguire l’evoluzione delle valutazioni di rilevanza da parte delle banche, poiché queste sono cruciali per individuare con efficacia i rischi futuri. Disporre di informazioni attendibili, pertinenti e confrontabili è fondamentale per comprendere dove si annidano i rischi e dove si presentano le opportunità. La Banca Centrale Europea adotterà un approccio progressivo e selettivo nell’attuazione delle direttive per la programmazione della transizione, ponendo l’accento sulle innovazioni introdotte dalle disposizioni dell’Autorità Bancaria Europea riguardanti la gestione dei rischi ambientali, sociali e di governance.
## Un Futuro Sostenibile: Un Imperativo Etico ed Economico
Amici, riflettiamo un attimo. La transizione ecologica non è solo una questione di pannelli solari e auto elettriche, ma un cambiamento profondo nel modo in cui interagiamo con il nostro pianeta. Una nozione base è che ogni risorsa che utilizziamo ha un costo ambientale, spesso nascosto. Una nozione avanzata è che l’economia circolare, con il suo focus su riuso, riparazione e riciclo, può trasformare i rifiuti in risorse, riducendo la nostra dipendenza dalle materie prime e minimizzando l’impatto ambientale.
Pensateci: ogni volta che scegliamo un prodotto riciclato, ogni volta che ripariamo un oggetto invece di buttarlo, stiamo contribuendo a un futuro più sostenibile. Ma non basta. Dobbiamo anche chiedere ai governi e alle aziende di fare la loro parte, investendo in tecnologie pulite, promuovendo pratiche sostenibili e proteggendo le risorse naturali. La transizione ecologica è una sfida complessa, ma è anche un’opportunità straordinaria per creare un’economia più giusta, più resiliente e più rispettosa del nostro pianeta. E, in fondo, non è forse questo il futuro che vogliamo per noi e per i nostri figli?