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Sos oceani: scopri cosa rivela l’ultimo rapporto FAO

L'analisi della FAO presentata all'UNOC di Nizza svela un aumento del sovrasfruttamento ittico. Approfondiamo i dati e le soluzioni per un futuro sostenibile.
  • Aumenta dell'1% annuo il sovrasfruttamento dei mari.
  • Valutati 2.570 stock disaggregati dalla FAO nel 2025.
  • Solo il 64,5% degli stock è sfruttato in modo sostenibile.

L’allarme per il sovrasfruttamento dei mari si fa sempre più pressante, con un incremento annuo stimato dell’1%. La FAO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura) ha presentato un’analisi dettagliata durante la Conferenza delle Nazioni Unite sugli Oceani (UNOC) a Nizza, in Francia, il 13 giugno 2025. Questo studio, che ha coinvolto circa 650 esperti da oltre 200 istituzioni e 92 Paesi, offre una panoramica completa e obiettiva sullo stato di salute degli oceani e sulla gestione delle risorse marine viventi.

Analisi Approfondita degli Stock Ittici Mondiali

L’edizione 2025 della Revisione dello Stato delle Risorse Ittiche Marine Mondiali della FAO ha valutato ben 2.570 stock disaggregati, un numero significativamente superiore rispetto alle precedenti valutazioni che si basavano su circa 450 stock aggregati. Un tale ampliamento ha reso possibile una copertura maggiormente rappresentativa e dettagliata, includendo 778 stock dall’Oceano Indiano, 828 dall’Oceano Atlantico, dal Mediterraneo e dal Mar Nero, 903 dall’Oceano Pacifico e 15 provenienti dalla regione Antartica. Inoltre, l’analisi ha preso in esame 46 stock di tonni e squali, specie caratterizzate da lunghe migrazioni, offrendo dati preziosi per monitorare la condizione delle risorse a livello regionale e subregionale.

Cosa ne pensi?
  • Finalmente un articolo che ci ricorda l'importanza degli oceani... 🤩...
  • Sovrasfruttamento? Un problema enorme che troppo spesso ignoriamo... 😠...
  • E se invece di concentrarci solo sul consumo, ripensassimo l'intera filiera? 🤔......

Sostenibilità e Sovrasfruttamento: Un Quadro Contrastante

Nel 2021, si è stimato che il 64,5% degli stock marini fosse sfruttato a livelli biologicamente sostenibili, mentre il 35,5% rientrava nella categoria di sovrasfruttamento. È motivo di allarme il continuo aumento di circa l’1% annuo della percentuale di stock sovrasfruttati. Questo dato sottolinea l’urgenza di rafforzare una gestione efficace in tutte le attività di pesca, in linea con gli obiettivi della Blue Transformation della FAO. In virtù della Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare, gli Stati sono tenuti a mantenere o a ripristinare le popolazioni di specie ittiche a livelli tali da consentire il raggiungimento del loro rendimento massimo sostenibile. Nelle aree di pesca marittima dove la gestione è efficace, i tassi di sostenibilità superano ampiamente la media globale. Ad esempio, nel Pacifico nord-orientale e nel Pacifico sud-occidentale, i tassi di sostenibilità raggiungono rispettivamente il 92,7% e l’85,5%. Al contrario, il Mediterraneo e il Mar Nero, insieme al Pacifico sud-orientale, presentano ancora sfide significative, con solo il 35,1% e il 46,4% degli stock ittici considerati sfruttati in modo sostenibile. Nell’Oceano Indiano orientale, la stima indica che circa il 72,7% degli stock è sfruttato in modo sostenibile, sebbene la mancanza di dati su alcune specie vulnerabili suggerisca cautela nell’interpretazione. Nell’Atlantico centro-orientale, gli interventi gestionali hanno portato alla valutazione del 33,3% degli stock ittici come sottosfruttati, con un impatto minimo sulla sostenibilità complessiva degli sbarchi della pesca.

Specie Ittiche: Tra Sostenibilità e Vulnerabilità

Per quanto riguarda le specie, il 60,0% degli stock relativi alle prime dieci specie più sbarcate (acciuga, merluzzo d’Alaska, tonnetto striato, sgombro del Pacifico, aringa atlantica, tonno pinna gialla, sardina del Pacifico, sardina europea e merluzzo atlantico) è considerato biologicamente sostenibile. In particolare, la situazione dei tonni e specie affini dimostra l’efficacia di un’amministrazione rigorosa, con l’87,0% degli stock giudicati sostenibili nel 2021 e il 99,3% degli sbarchi derivanti da stock biologicamente sostenibili. Tuttavia, le specie che abitano le acque profonde rimangono suscettibili, con solo il 29% degli stock oggetto di pesca sostenibile. Permane una preoccupazione riguardo agli squali che compiono ampie migrazioni, spesso catturati incidentalmente durante la pesca del tonno. Nonostante i progressi nella raccolta dei dati, persistono delle lacune, in particolare per la pesca su piccola scala. La FAO incoraggia vivamente i Paesi a investire in sistemi per il recupero e la gestione dei dati e ad adottare approcci basati sulla ricerca scientifica, al fine di armonizzare gli obiettivi di sostenibilità.

Verso una Nuova Cultura del Consumo Ittico

Il segretario generale di Assoittica, Giuseppe Palma, sottolinea l’importanza di una maggiore cultura del consumo ittico per la sostenibilità del mare. Nel 2025, non è più accettabile conoscere solo una ventina di pesci e mangiarne dieci. I consumatori dovrebbero ampliare i propri orizzonti a tavola, considerando che esistono oltre mille specie ittiche di interesse commerciale. Informarsi sulle specie effettivamente in commercio, dialogare con i pescivendoli e sperimentare nuove ricette sono passi fondamentali per rivoluzionare la domanda e l’offerta dei prodotti ittici. Inoltre, la gestione del “food waste” è cruciale: riutilizzare le parti scartate del pesce per preparare fumetti, polpette o altre ricette innovative contribuisce a ridurre gli sprechi e a valorizzare le risorse marine. La creazione di una rete nazionale degli istituti alberghieri dell’ittico mira a formare gli chef di domani su un numero sempre più elevato di specie ittiche, ampliando il paniere di prodotti ittici proposti ai clienti.

Un Futuro Sostenibile per gli Oceani: Un Impegno Collettivo

La situazione attuale richiede un impegno collettivo per garantire un futuro sostenibile per gli oceani. Come consumatori, possiamo fare la differenza scegliendo di consumare una varietà più ampia di specie ittiche, riducendo gli sprechi alimentari e sostenendo pratiche di pesca sostenibile. Allo stesso tempo, è fondamentale che i governi e le organizzazioni internazionali continuino a investire nella ricerca, nella gestione delle risorse e nella promozione di una cultura del consumo ittico responsabile. Solo attraverso un approccio integrato e collaborativo possiamo proteggere gli oceani e garantire che continuino a fornire cibo, mezzi di sussistenza e servizi ecosistemici vitali per le generazioni future.

Amico lettore, la transizione ecologica non è solo un concetto astratto, ma una serie di azioni concrete che possiamo intraprendere ogni giorno. Nel caso del consumo ittico, scegliere specie meno conosciute e sostenibili è un piccolo gesto che può avere un grande impatto. Ricorda, la biodiversità marina è una risorsa preziosa che va protetta, e le nostre scelte alimentari possono fare la differenza.

Un concetto avanzato legato a questo tema è l’implementazione di sistemi di tracciabilità avanzati per i prodotti ittici. Questi sistemi, basati su tecnologie come la blockchain, permettono di monitorare l’intero ciclo di vita del pesce, dalla cattura alla tavola, garantendo la trasparenza e la sostenibilità della filiera.

Ti invito a riflettere su come le tue abitudini alimentari influenzano l’ambiente marino e a considerare come puoi contribuire a un futuro più sostenibile per gli oceani. Ogni piccolo passo conta, e insieme possiamo fare la differenza.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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