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- Nuovo decreto (n. 116) inasprisce pene per reati ambientali.
- A Bari, sequestrati 100 chili di rifiuti edili.
- 1.8 milioni di euro per controllo territorio con IA.
- Il 56% delle sanzioni riguarda non residenti.
Il panorama legislativo italiano si arricchisce di un nuovo strumento per la lotta ai reati ambientali. Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto-legge n. 116 dell’8 agosto 2025, soprannominato “Terra dei Fuochi”, il Governo italiano ha compiuto un passo significativo verso il rafforzamento della tutela dell’ambiente e della salute pubblica. Questo decreto, che modifica il Codice dell’Ambiente (D. Lgs. 152/2006) e il Codice Penale, si pone come obiettivo primario quello di contrastare le attività illecite nel settore dei rifiuti, estendendo la sua azione su tutto il territorio nazionale e incentivando interventi di bonifica nelle aree più critiche, come la tristemente nota “Terra dei Fuochi”. Il provvedimento anticipa l’attuazione di alcune disposizioni della direttiva (UE) 2024/1203.
Il decreto rappresenta un’anticipazione dell’attuazione della Legge di delegazione europea 2024, che impegna l’Italia a recepire la direttiva (UE) 2024/1203 sulla tutela penale ambientale. Tale direttiva, entrata in vigore il 20 maggio 2024, introduce novità sostanziali per rafforzare la protezione dell’ambiente attraverso strumenti di diritto penale, sostituendo le precedenti direttive in materia.

Stretta sui Trasporti Illegali di Rifiuti: Un Caso Studio a Bari
Parallelamente all’inasprimento delle pene a livello nazionale, le forze dell’ordine locali intensificano i controlli sul territorio. Un esempio concreto arriva da Bari, dove la Polizia Locale ha denunciato un conducente e sequestrato un furgone utilizzato per il trasporto illegale di rifiuti edili. L’azienda, il cui nome era riportato sul furgone, risultava cancellata dal Registro delle Imprese dal 2017. Il conducente, un ventiduenne, trasportava oltre 100 chili di rifiuti provenienti da attività di ristrutturazione edilizia senza essere in possesso dei necessari formulari (FIR). Questo intervento si inserisce in un quadro più ampio di attività volte a contrastare l’abbandono e la migrazione dei rifiuti, in linea con le nuove disposizioni del decreto-legge 116/2025. L’assessora alla Vivibilità urbana e Protezione civile, Carla Palone, ha sottolineato l’importanza di questi controlli, avvertendo i cittadini onesti di prestare attenzione alle imprese a cui si affidano per lo smaltimento dei rifiuti, al fine di evitare di incorrere in reati ambientali.
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Nuove Strategie per il Controllo del Territorio: L’Impegno dei Comuni
La lotta all’abbandono illecito dei rifiuti coinvolge attivamente anche i Comuni. Il sindaco di Bari e della Città metropolitana, Vito Leccese, ha annunciato nuove procedure per un controllo più efficace ed efficiente del territorio, grazie all’utilizzo dell’intelligenza artificiale e delle nuove tecnologie. È previsto uno stanziamento di 1 milione e 800mila euro, provenienti dalle sanzioni amministrative in materia di conferimento irregolare, per avviare queste nuove iniziative.
In aggiunta, a partire da settembre si procederà alla selezione del fornitore per l’accordo quadro che assicurerà, nei due anni successivi, la rimozione e lo smaltimento dei materiali di scarto abbandonati abusivamente lungo la rete stradale provinciale. Il sindaco ha evidenziato come il fenomeno della migrazione dei rifiuti da un Comune all’altro sia preoccupante, con il 56% delle sanzioni che riguarda cittadini non residenti nel Comune in cui è stata commessa l’infrazione.
Verso un Futuro Sostenibile: Responsabilità e Consapevolezza
La recente ondata di misure legislative e operative contro i reati ambientali segna un punto di svolta cruciale nella transizione ecologica del nostro Paese. L’inasprimento delle sanzioni, l’intensificazione dei controlli e l’impegno attivo dei Comuni dimostrano una crescente consapevolezza della gravità del problema e della necessità di un’azione coordinata per proteggere l’ambiente e la salute pubblica.
Ma cosa significa tutto questo per noi, cittadini? Significa che non possiamo più permetterci di ignorare l’impatto delle nostre azioni sull’ambiente. Dobbiamo diventare consumatori più consapevoli, riducendo la produzione di rifiuti, differenziando correttamente i materiali riciclabili e scegliendo imprese che operano nel rispetto delle normative ambientali.
Un concetto base di transizione ecologica, strettamente legato a questo tema, è la *responsabilità estesa del produttore (REP). Questo principio attribuisce ai produttori la responsabilità finanziaria e/o organizzativa per la gestione dei prodotti a fine vita, incentivandoli a progettare prodotti più durevoli, riparabili e riciclabili.
A un livello più avanzato, possiamo considerare l’importanza della simbiosi industriale*, un approccio che promuove la collaborazione tra diverse aziende per scambiare risorse (materiali, energia, acqua, sottoprodotti) e ridurre gli sprechi, creando un sistema economico più efficiente e sostenibile.
Riflettiamo su come le nostre scelte quotidiane possano contribuire a un futuro più pulito e sano per tutti. Ogni piccolo gesto conta, e insieme possiamo fare la differenza.
- Testo completo del Decreto-Legge n. 116/2025 pubblicato in Gazzetta Ufficiale.
- Testo completo della direttiva (UE) 2024/1203 sulla tutela penale dell'ambiente.
- Direttiva (UE) 2024/1203 sulla tutela penale dell'ambiente, pubblicata in Gazzetta Ufficiale.
- Visita del sindaco alle sale operative, per comprendere l'impegno comunale.
- Direttiva (UE) 2024/1203 sulla tutela penale dell'ambiente, recepita dal decreto.
- Testo del decreto legislativo 152/2006, modificato dal decreto "Terra dei Fuochi".
- Dettagli sulle procedure di cancellazione attività dal Registro delle Imprese.