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Il Digital Product Passport rivoluzionerà davvero la tua azienda?

Scopri come il Passaporto Digitale di Prodotto (DPP) può trasformarsi da obbligo normativo a leva strategica per la competitività e l'innovazione, offrendo nuovi servizi e rafforzando la relazione con i clienti.
  • DPP: da obbligo a strumento strategico per la competitività.
  • Fritz Hansen usa il DPP per la certificazione di proprietà.
  • Tecnologia RFID per la tracciabilità dei prodotti CNH.
  • ESPR: in vigore dal 18 luglio 2024, ma non ancora vincolante.
  • AI per manutenzione predittiva, riducendo i tempi di fermo.

## Da Obbligo a Opportunità Strategica

Il passaporto digitale di prodotto (DPP) sta emergendo come uno strumento cruciale nel panorama della transizione ecologica e dell’economia circolare. Originariamente concepito come un obbligo normativo, il DPP ha il potenziale per trasformarsi in un vero e proprio abilitatore di servizi e competitività per le imprese. Uno studio pubblicato sul Journal of Circular Economy evidenzia come il DPP possa andare oltre la semplice conformità, offrendo vantaggi strategici significativi.

La chiave di questa trasformazione risiede nella capacità di pensare al DPP come a uno strumento per offrire nuovi servizi ai clienti, rafforzando la relazione con loro e creando un vantaggio competitivo duraturo. Molte aziende, tuttavia, percepiscono ancora il DPP come un onere amministrativo, faticando a identificare i suoi benefici strategici. Questa percezione distorta rischia di limitare l’adozione del DPP e di impedirne il pieno sfruttamento.

Lo studio sottolinea come il DPP possa svolgere un ruolo significativo nel garantire l’autonomia strategica dell’Unione Europea, la sicurezza della catena di approvvigionamento e il progresso dell’economia circolare. È perciò essenziale identificare modalità che rendano il concetto di DPP profondamente rilevante per le strategie aziendali, stimolando così una più rapida implementazione. ## Durabilità Strategica e Nuovi Servizi Abilitati dal DPP

Il DPP non è solo uno strumento di compliance, ma una leva strategica per rafforzare la proposta di valore, la relazione con i clienti e il posizionamento competitivo. La “durabilità strategica” è un pilastro fondamentale: i servizi innovativi resi possibili dal DPP devono soddisfare le necessità a lungo termine dei consumatori, generando benefici competitivi duraturi e assumendo una valenza strategica per l’impresa.

Affinché il DPP, la cui funzione originaria è informare su identità, materiali e impatto ambientale dei prodotti per l’intero ciclo di vita, promuovendo progettazione ecocompatibile, riparabilità e riciclo, raggiunga la sua piena diffusione ed efficacia, è indispensabile spostare l’attenzione dalla mera conformità alla visione strategica. Il passaporto digitale si configura così come un’infrastruttura di dati che supporta una rinnovata offerta di valore per il cliente.
Un esempio concreto di questa trasformazione è rappresentato dall’azienda danese Fritz Hansen, produttrice di mobili di lusso. Fritz Hansen ha integrato il DPP per mettere a disposizione servizi quali la certificazione di proprietà, la cronologia di manutenzione, riparazione e rigenerazione, e la tutela del diritto d’autore. In questo modo, il DPP diventa uno strumento per valorizzare i prodotti, proteggerli dal furto e garantire la loro autenticità.
I servizi abilitati dal DPP hanno il potenziale per potenziare la proposta di valore delle imprese ai loro clienti e consolidare la loro posizione competitiva. Nel caso di Fritz Hansen, la documentazione di proprietà rende i prodotti un investimento sicuro per i clienti, impedendo ai ladri di rivendere come originali prodotti rubati. I dati sulla vita utile del prodotto contribuiscono a edificare la credibilità a lungo termine dell’azienda, consolidandone il posizionamento sul mercato.

Inoltre, il DPP consente di salvaguardare competenze distintive e diritti d’autore sui prodotti. Fritz Hansen, per esempio, può condividere il proprio know-how fondamentale nel settore della tappezzeria con partner internazionali senza preoccupazioni che i loro diritti d’autore vengano infranti senza consenso. Attraverso i nuovi servizi DPP, ogni sedia prodotta potrà avere un numero di passaporto specifico, permettendo così di distinguere tra articoli autentici e contraffazioni, e tra restauri certificati e non.

## RFID e AI: Tecnologie Chiave per la Tracciabilità nel DPP

Per attuare il DPP, è indispensabile l’adozione di strumenti avanzati per la raccolta e l’elaborazione automatica dei dati. In questo contesto, la tecnologia RFID (Radio-Frequency Identification) emerge come una soluzione efficace e scalabile per garantire la tracciabilità dei prodotti. L’RFID consente di identificare e tracciare automaticamente i prodotti lungo tutta la catena di fornitura, superando i limiti dei codici a barre tradizionali.

L’RFID è particolarmente adatta ad ambienti industriali complessi, dove i codici a barre possono essere danneggiati o illeggibili. L’impiego di sensori RFID posizionati su punti di accesso o carrelli elevatori consente di registrare automaticamente l’ingresso e l’uscita di materiali o veicoli, anche durante il movimento. Questo sistema velocizza le operazioni logistiche, diminuisce gli errori umani e raccoglie i dati indispensabili per il DPP.

Un esempio concreto di tracciabilità dei componenti è rappresentato dal progetto realizzato per CNH, dove la tecnologia RFID ha reso possibile monitorare l’assemblaggio automatizzato dei principali elementi lungo la linea di produzione. In caso di pezzi difettosi o altre esigenze, il sistema consente di rintracciare immediatamente il momento, il luogo e l’oggetto dell’installazione.

L’intelligenza artificiale (AI) gioca un ruolo fondamentale nell’analisi dei dati raccolti tramite RFID e altri sistemi logistici. Con l’aumento dei dati, l’analisi diventa sempre più complessa e l’AI è la chiave per trasformare questa mole di dati in informazioni utili. La piattaforma Connect Orchestrator AI di FasThink abilita l’integrazione e la sincronizzazione di lettori e antenne RFID con soluzioni integrate, industriali, varchi, dispositivi portatili e desktop, non solo per assicurare la tracciabilità e l’identificazione di persone e risorse in movimento, ma anche per convertire i dati strategici generati dalla produzione in informazioni preziose per analisi, elaborazione, visualizzazione e applicazioni pratiche, incrementando così l’efficienza operativa e ottimizzando i processi.

Una delle applicazioni più immediate di questa tecnologia è la manutenzione predittiva. Sfruttando la raccolta dati in tempo reale, l’intelligenza artificiale è in grado di processare informazioni storiche e attuali, identificare schemi anomali e prevedere un guasto prima che si manifesti, riducendo significativamente i tempi di fermo macchina e i costi, oltre a potenziare l’affidabilità e la durata delle attrezzature.
Nel settore del controllo qualità automatizzato, l’AI basata sull’analisi video può, attraverso algoritmi addestrati, individuare anomalie e difetti sulla linea di produzione con una precisione superiore ai sistemi convenzionali. L’RFID identifica il pezzo in lavorazione, mentre l’AI ne valuta la qualità, riducendo gli scarti e garantendo una tracciabilità completa del ciclo produttivo.

## Il Regolamento ESPR e il Ruolo della Commissione Europea

Il Regolamento (UE) 2024/1781, noto come ESPR (Ecodesign for Sustainable Products Regulation), introduce il passaporto digitale di prodotto (DPP) come strumento per tracciare la filiera produttiva e promuovere scelte d’acquisto consapevoli. In vigore dal 18 luglio 2024, l’ESPR impone nuovi requisiti per migliorare la longevità, la riparabilità, la possibilità di riutilizzo e riciclo, nonché l’efficienza energetica dei prodotti, contrastando contemporaneamente le pratiche di obsolescenza programmata.

Il DPP consentirà di raccogliere e condividere informazioni aggiornate e dettagliate sulle caratteristiche dei prodotti lungo tutta la catena del valore. Gli operatori economici, come fabbricanti, importatori, distributori e rivenditori, potranno inserire i dati, aggiornarli e accedere a quelli rilevanti. I consumatori potranno accedere alle informazioni utili a un acquisto consapevole semplicemente scansionando un QR Code posto direttamente sul prodotto.

L’iter delineato dall’art. 13 del regolamento prevede che l’operatore economico responsabile dell’immissione del prodotto sul mercato debba registrare il DPP in un registro digitale, che genererà automaticamente gli identificativi univoci e li conserverà nel tempo. Il passaporto digitale sarà obbligatorio per tutti i prodotti, salvo eccezioni per alcuni gruppi specifici.

Fino ad oggi, la regolamentazione ESPR non ha ancora un effetto vincolante diretto sulle imprese, configurandosi come un testo che si limita a istituire un quadro normativo di base, senza però delineare specifiche prescrittive. *In realtà, il compito di specificare nel dettaglio le disposizioni del regolamento è stato demandato alla Commissione Europea, attraverso l’emanazione di atti delegati, ai quali gli operatori economici dovranno attenersi nei mesi successivi. Perché acquisisca efficacia, sarà necessario attendere l’intervento di attuazione da parte della Commissione Europea. La Commissione, infatti, è incaricata di definire le specifiche del regolamento attraverso atti delegati, ai quali gli operatori economici dovranno conformarsi entro i 18 mesi successivi.

La Commissione dovrà stabilire quali soggetti potranno visualizzare, inserire, modificare o aggiornare le informazioni, quali informazioni dovranno e quali potranno essere incluse nel DPP, e per quanto tempo il passaporto digitale dovrà essere reso disponibile. Inoltre, la Commissione creerà un portale web che renderà accessibili i dati contenuti nei passaporti digitali ai portatori di interesse.

## Oltre la Conformità: Un Futuro di Trasparenza e Sostenibilità

Il passaporto digitale di prodotto rappresenta un’opportunità unica per trasformare il modo in cui produciamo, consumiamo e gestiamo i prodotti. Superando la visione del DPP come semplice obbligo normativo, le aziende possono sfruttare il suo potenziale per creare valore, rafforzare la relazione con i clienti e contribuire a un futuro più sostenibile.
La trasparenza e la tracciabilità offerte dal DPP consentono ai consumatori di fare scelte più consapevoli, premiando le aziende che si impegnano a ridurre il proprio impatto ambientale e a garantire la qualità e l’autenticità dei propri prodotti. Allo stesso tempo, il DPP offre alle aziende uno strumento per comunicare il proprio impegno per la sostenibilità e per distinguersi dalla concorrenza.
L’adozione di tecnologie come l’RFID e l’AI è fondamentale per implementare il DPP in modo efficace e scalabile. Queste tecnologie consentono di raccogliere e analizzare i dati in tempo reale, ottimizzando i processi produttivi, riducendo gli sprechi e migliorando la qualità dei prodotti.

Il passaporto digitale di prodotto è un tassello fondamentale per la costruzione di un’economia circolare e sostenibile. Un’economia dove i prodotti sono progettati per durare, essere riparati e riciclati, e dove i consumatori sono informati e consapevoli delle proprie scelte.

Amici lettori, riflettiamo un attimo. La transizione ecologica non è solo una questione di grandi accordi internazionali o di tecnologie futuristiche. Comincia dalle piccole cose, dalle nostre scelte quotidiane. Il passaporto digitale di prodotto ci offre uno strumento potente per fare scelte più informate, per premiare le aziende virtuose e per contribuire a un futuro più sostenibile.
Ma c’è di più. Il DPP può anche stimolare l’innovazione e la creatività delle imprese. Immaginate un futuro in cui ogni prodotto è dotato di un passaporto digitale che ne racconta la storia, ne certifica la qualità e ne garantisce la riparabilità. Un futuro in cui i consumatori possono interagire con i produttori, condividere le proprie esperienze e contribuire al miglioramento dei prodotti.

Questo è il potenziale del passaporto digitale di prodotto. Un potenziale che possiamo realizzare solo se siamo disposti a cambiare il nostro modo di pensare e di agire. Solo se siamo disposti a mettere al centro la sostenibilità e la trasparenza.

Nozione base di transizione ecologica: L’economia circolare è un modello economico che mira a ridurre al minimo gli sprechi e a massimizzare l’utilizzo delle risorse, attraverso la progettazione di prodotti durevoli, riparabili e riciclabili.
Nozione avanzata di transizione ecologica:* L’analisi del ciclo di vita (LCA) è una metodologia che valuta l’impatto ambientale di un prodotto o servizio lungo tutte le fasi del suo ciclo di vita, dalla produzione allo smaltimento.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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