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- Ecolight ha raccolto oltre 20.000 tonnellate di rifiuti elettronici nei negozi.
- 2.800 esercizi commerciali serviti da Ecolight per il ritiro RAEE.
- Recuperate circa 700 tonnellate di materiale elettronico dismesso.
La domanda cruciale che emerge è se la GDO stia realmente capitalizzando questa opportunità per contribuire attivamente all’economia circolare, o se le iniziative intraprese rappresentino prevalentemente una strategia di “greenwashing” per migliorare la propria immagine pubblica.
I supermercati, per la loro natura di luoghi accessibili e frequentati, potrebbero fungere da punti di raccolta strategici per i piccoli RAEE, come telefoni cellulari obsoleti, cavi elettrici danneggiati, caricabatterie inutilizzabili e piccoli elettrodomestici non più funzionanti. In teoria, la GDO potrebbe esercitare un ruolo determinante nel semplificare il conferimento di tali rifiuti per i cittadini, promuovendo comportamenti più responsabili e virtuosi nei confronti dell’ambiente.
Nonostante ciò, la realtà attuale rivela un quadro disomogeneo e limitato. Pur riconoscendo l’esistenza di alcune iniziative encomiabili, come il progetto “Piccoli RAEE, grande Coop”, promosso da Erion Weee in alcuni punti vendita situati in Lombardia, la presenza di aree dedicate alla raccolta dei RAEE all’interno dei supermercati italiani rimane un’eccezione piuttosto che la norma. La diffusione di tali punti di raccolta è ancora frammentaria e insufficiente per garantire un impatto significativo sulla gestione dei rifiuti elettronici.

Luci e ombre: tra obblighi di legge e iniziative virtuose
L’iniziativa promossa da Coop, in collaborazione con Erion Weee, rappresenta un esempio positivo di come la GDO possa concretamente impegnarsi nella raccolta dei RAEE. All’interno di alcuni supermercati lombardi aderenti al progetto, i clienti hanno la possibilità di depositare i piccoli rifiuti elettronici in appositi contenitori, rendendo il processo di smaltimento più agevole e accessibile. Tuttavia, questa iniziativa non rappresenta la prassi consolidata nella maggior parte dei supermercati italiani.
I dati disponibili indicano che la maggior parte degli operatori della GDO si limita ad adempiere agli obblighi minimi previsti dalla legge, offrendo il servizio di ritiro “uno contro uno” (ossia il ritiro gratuito dell’apparecchio obsoleto al momento dell’acquisto di un nuovo prodotto equivalente) esclusivamente per i grandi elettrodomestici. La raccolta dei piccoli RAEE, al contrario, viene spesso trascurata, malgrado l’impatto ambientale di questi rifiuti non sia affatto trascurabile.
Ecolight, un consorzio nazionale specializzato nella gestione dei RAEE, ha stimato che il volume di rifiuti elettronici raccolti nei negozi ammonta a oltre *20.000 tonnellate. Nel corso dell’ultimo anno, il consorzio ha fornito il servizio di ritiro RAEE a più di 2.800 esercizi commerciali, riuscendo a recuperare circa 700* tonnellate di materiale elettronico dismesso. Questi numeri evidenziano il potenziale della GDO nella filiera del riciclo, ma anche la necessità di un impegno maggiore per incrementare i volumi di raccolta.
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Ostacoli normativi, logistici e opportunità di crescita
Diversi fattori contribuiscono a limitare una maggiore diffusione della raccolta dei RAEE nella GDO. Da un lato, sussistono barriere di natura normativa e logistica che ne ostacolano l’implementazione. La gestione dei RAEE richiede competenze specifiche e il rispetto di procedure rigorose, che possono comportare costi e oneri aggiuntivi per i supermercati. Dall’altro lato, si riscontra spesso una mancanza di volontà politica e di una strategia coordinata a livello nazionale per incentivare concretamente il coinvolgimento della GDO nella filiera del riciclo.
Nonostante le difficoltà, esistono numerose opportunità per favorire una maggiore partecipazione della GDO alla gestione dei RAEE. L’introduzione di incentivi economici, la promozione di campagne di sensibilizzazione rivolte ai consumatori, la creazione di partnership strategiche con consorzi di riciclo e l’adozione di modelli virtuosi già sperimentati con successo in altri paesi (dove la raccolta dei RAEE nei supermercati è una pratica consolidata) potrebbero contribuire a superare gli ostacoli esistenti e a sbloccare il pieno potenziale della GDO in questo settore.
Un futuro sostenibile per la filiera Raee
La questione fondamentale rimane se la GDO sia autenticamente intenzionata a chiudere il cerchio dei RAEE, o se si tratti di iniziative superficiali finalizzate esclusivamente a migliorare la propria immagine agli occhi del pubblico. Un esperto di economia circolare, che preferisce mantenere l’anonimato, ha sottolineato che “la GDO può svolgere un ruolo determinante nella filiera del riciclo dei RAEE, ma è necessario passare dalle parole ai fatti. Serve un impegno concreto in termini di investimenti, formazione del personale e collaborazione con i consorzi di riciclo. In caso contrario, si rischia di limitarsi a operazioni di marketing che non generano un impatto reale sull’ambiente“.
Per valutare l’effettivo impegno della GDO nella gestione dei RAEE, è indispensabile analizzare attentamente i dati di raccolta, ascoltare le opinioni dei diversi attori coinvolti (dirigenti della GDO, esperti di economia circolare, consumatori) e valutare l’efficacia delle iniziative implementate. Solo attraverso un’analisi approfondita sarà possibile determinare se la GDO stia realmente contribuendo a costruire un futuro più sostenibile, o se si stia limitando a sfruttare l’onda del “greenwashing” per ottenere vantaggi di immagine.
Verso una Gdo protagonista dell’economia circolare
Nell’ambito della transizione ecologica, la gestione dei rifiuti RAEE rappresenta una sfida cruciale per la tutela delle risorse naturali e la promozione della sostenibilità. L’economia circolare offre un modello alternativo all’economia lineare tradizionale, basato sul principio di ridurre, riutilizzare e riciclare i materiali, minimizzando la produzione di rifiuti e massimizzando il valore delle risorse.
Un’azione avanzata in questo campo potrebbe consistere nell’implementazione di sistemi di tracciabilità dei RAEE, dall’origine al riciclo, utilizzando tecnologie innovative come la blockchain. Questo consentirebbe di monitorare l’intero ciclo di vita dei rifiuti elettronici, garantendo la trasparenza dei processi di raccolta, trattamento e recupero dei materiali, e prevenendo fenomeni di illegalità e smaltimento improprio.
La GDO, in questo contesto, può svolgere un ruolo chiave nell’educazione e nella sensibilizzazione dei consumatori, promuovendo comportamenti d’acquisto più consapevoli e responsabili. Attraverso campagne informative, incentivi al riciclo e partnership con organizzazioni ambientaliste, la GDO può contribuire a creare una cultura della sostenibilità e a trasformare i rifiuti RAEE in una risorsa preziosa per l’economia circolare.
Amici lettori, riflettiamo insieme su quanto spesso diamo per scontato il destino dei nostri vecchi dispositivi elettronici. Ma se ci fermassimo un attimo a considerare che fine fanno, e come potremmo fare la nostra parte per assicurarne un corretto smaltimento? Forse, la prossima volta che faremo la spesa, cercheremo quel contenitore RAEE nel nostro supermercato, trasformando un gesto quotidiano in un piccolo, ma significativo, contributo per il futuro del nostro pianeta.








