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Plastic pollution: will the nice appeal save our oceans?

The un ocean conference in nice saw 95 countries commit to fighting plastic pollution, but will this be enough to overcome the obstacles to a global treaty?
  • Annual plastic production: about 460 million tons.
  • Production could triple by 2060 without interventions.
  • 95 countries signed the 'Nice Appeal' against pollution.

L’inquinamento da plastica rappresenta una sfida globale di proporzioni allarmanti, con ripercussioni dirette sull’ambiente e sulla salute umana. La produzione annuale di plastica si attesta intorno alle *460 milioni di tonnellate, una cifra destinata a triplicare entro il 2060 se non si interviene con misure drastiche.

L’appello di Nizza: un fronte comune contro l’inquinamento da plastica

In questo contesto critico, la Conferenza delle Nazioni Unite sull’Oceano (UNOC), ospitata congiuntamente da Francia e Costa Rica a Nizza dal 9 al 13 giugno 2025, ha visto la sottoscrizione di una dichiarazione congiunta da parte di 95 paesi. Questo appello, denominato “Appello di Nizza”, riafferma l’impegno condiviso a livello globale per contrastare l’inquinamento da plastica. L’iniziativa si pone in linea con la risoluzione 5/14 dell’Assemblea delle Nazioni Unite per l’ambiente, e mira a definire un trattato internazionale ambizioso ed efficace che consideri l’intero ciclo di vita della plastica.

La dichiarazione si articola in cinque punti chiave:

1. Impostazione di un traguardo globale per ridurre la quantità di polimeri plastici di origine primaria fabbricati e impiegati.
2. Introduzione di un requisito legalmente vincolante per la cessazione progressiva della produzione degli articoli in plastica più problematici e delle sostanze chimiche dannose, accompagnata dalla creazione di una lista internazionale di tali componenti.
3. Miglioramento della progettazione dei prodotti in plastica per minimizzare l’impatto ambientale e proteggere la salute umana, attraverso un obbligo vincolante.
4. Istituzione di un sistema di finanziamento commisurato all’ampiezza degli obiettivi del trattato, al fine di assicurarne la piena operatività.
5. Impegno per un trattato efficace e ambizioso, capace di evolvere nel tempo e di adattarsi alle nuove evidenze scientifiche.

Cosa ne pensi?
  • 🌍 Finalmente un accordo! Ma sarà sufficiente a......
  • 😡 L'opposizione dei paesi produttori di petrolio rischia di......
  • 🤔 E se invece di ridurre la plastica, ci concentrassimo su......

Le voci dei protagonisti e le sfide future

Agnès Pannier-Runacher, ministra della Transizione ecologica, della Biodiversità, delle Foreste, del Mare e della Pesca, ha espresso soddisfazione per l’ampio sostegno ricevuto dall’appello, sottolineando l’urgenza di agire alla fonte del problema, riducendo la produzione e il consumo di plastica. Jean-Noël Barrot, ministro dell’Europa e degli Affari esteri, ha evidenziato come l’inquinamento da plastica rappresenti una vera e propria piaga, con l’oceano come prima vittima, e ha ribadito la necessità di una mobilitazione diplomatica su larga scala. Barbara Pompili, ambasciatrice delegata all’ambiente, ha sottolineato come l’adesione di quasi 100 paesi rappresenti un segnale di speranza in vista dei prossimi negoziati sul trattato sulla plastica.

Verso un trattato globale: un percorso ad ostacoli

La quinta Assemblea delle Nazioni Unite per l’ambiente, tenutasi nel marzo 2022, ha segnato una svolta con l’adozione di una decisione storica per negoziare un accordo internazionale sull’inquinamento da plastica, basato su un approccio che considera l’intero ciclo di vita del materiale. Dopo cinque turni negoziali, la sessione “CIN-5.2” si terrà a Ginevra dal 5 al 14 agosto 2025. Durante il CIN-5, un’alleanza di oltre cento nazioni ha riaffermato l’intenzione di raggiungere un trattato che tenga conto dell’intero percorso della plastica, inclusa la diminuzione della sua fabbricazione.

Tuttavia, il percorso verso un accordo globale si presenta irto di ostacoli. I negoziati dello scorso dicembre non sono giunti a una conclusione a causa dell’opposizione di alcuni paesi produttori di petrolio, che hanno cercato di limitare la portata del trattato alla sola gestione dei rifiuti, anziché affrontare la riduzione della produzione di plastica.

La necessità di un’azione decisa e di strumenti efficaci

Il WWF e l’Agenzia per le indagini ambientali (EIA) hanno diffuso un documento esplicativo che illustra i punti cruciali per la definizione di un trattato internazionale vincolante, dotato di misure efficaci, mirate e applicabili, in grado di limitare e disciplinare la produzione e il consumo di plastica a livello mondiale. Efraim Gomez, Direttore globale per l’impatto delle politiche del WWF Internazionale, ha sottolineato come un trattato efficace debba andare oltre le “vaghe aspirazioni” e includere misure specifiche e vincolanti, come la messa al bando globale delle plastiche e delle sostanze chimiche più dannose, meccanismi per sostenerne l’attuazione e strumenti per rafforzarle nel tempo. Gomez ha inoltre evidenziato la necessità di superare i ritardi e di utilizzare tutti gli strumenti necessari, compreso il voto, per raggiungere un accordo.

Un Futuro Sostenibile: Oltre l’Appello, l’Azione

L’appello di Nizza rappresenta un passo importante verso un futuro più sostenibile, ma è fondamentale che questo slancio si traduca in azioni concrete e vincolanti. La lotta contro l’inquinamento da plastica richiede un impegno globale, una visione condivisa e la volontà di superare gli interessi particolari. Solo attraverso un trattato ambizioso e ben strutturato sarà possibile invertire la rotta e proteggere il nostro pianeta per le generazioni future.

Amici, riflettiamo un attimo. La transizione ecologica non è solo una questione di grandi accordi internazionali, ma anche di piccole azioni quotidiane. Ridurre il consumo di plastica è un gesto semplice, ma potente, che ognuno di noi può compiere. Scegliere prodotti con meno imballaggio, utilizzare borracce riutilizzabili, preferire materiali biodegradabili: sono tutti passi nella giusta direzione.

E poi, guardiamo oltre. L’economia circolare ci insegna che i rifiuti non sono un problema, ma una risorsa. Innovare i processi produttivi per ridurre gli scarti, riciclare i materiali, trasformare i rifiuti in nuovi prodotti:* sono tutte opportunità per creare un’economia più sostenibile e resiliente.

Pensiamoci bene: il futuro del nostro pianeta è nelle nostre mani. E ogni piccolo gesto conta.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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